L'isola poetica galleggia nel nulla
Paziente come una lumaca nel mattino di rugiada...
Superfluo ogni pensiero critico...
Laggiù fra le nebbie una voce appena percepita
Poi ancora nulla...
comunica con un frammento dicielo
che s'inclina verso ovest
mentre 357 specchi
lo imitano...
Comment by Bruno Cassaglia -networker on February 18, 2024 at 9:59am
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Mentre la luce lotta col tempo sul mio viso
s'alterna una sottile pioggia
che la collina protegge
sette cieli si scontrano
123 colombe ordinate
fuggono bianche di coscienze estranee
le loro anime traspaiono su trecento orizzonti
altre realtà fingono l'esistenza.
'abisso
spazio-tempo
si posa dolcemente
sul prato rosso
colazione sull'erba
il sospiro-respiro
del bisonte
del serpente
e della falena
si perde...
si perde...
spazio-tempo
tempo...
tempo...
colazione in pelliccia
dal cafè
Meret sorride.
Comment by Bruno Cassaglia -networker 5 hours ago
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EEEEEEEEEEEEEEEEEEE
EEEEEEEEEEEEEEEEEEE
EEEEEEEEEEEEEEEEEEE
3eeeeeeeeeeeeeeee
888888888888888888
sono concreto!?
Comment by Bruno Cassaglia -networker 5 hours ago
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erespirosanguemarino
ossidiseppiaimieidenti
s...t...o....r....p...io
pensieriterrestri
ATTRACCOEATTACCO
faleneebalene
LAPUPILLAOSCURALANUBE...
f...u...l...m...i...n...e...a...
Comment by Bruno Cassaglia -networker 7 hours ago
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All'AlT
ezzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzA
del mio spazio-tempo
baTTTTTTTTTTITO
cardiaco################
prolungare un pozzo fino
in Nuova Zelanda
per veDerE
Le stellllllllllllE
Comment by Bruno Cassaglia -networker on Thursday
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🌎 🌏 🌍 🌎 🌏 🌍
FARnEti
Cando poetry
🌛 🌒 🌘 🌚 🌝 🌓 🌛 🌒 🌘 🌚 🌝 io vivo....
E pppppppppppennnnnnnnnnso 🌟
Comment by Bruno Cassaglia -networker on Monday
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The only cloud
Which is satisfied with the sun
After the thunder
Comment by Bruno Cassaglia -networker on July 7, 2024 at 9:24pm
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While the light fights with time on my face
a light rain alternates
that the hill protects
seven heavens collide
123 doves ordered
they flee white of foreign consciences
their souls shine across three hundred horizons
other realities feign existence.
Comment by Bruno Cassaglia -networker on July 3, 2024 at 10:00pm
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ATeMpORo STenTi
STRappo intOppì
istonto
gli
isinti intonsi
DEI COMPRESI
I pini tristi d'infiniti primi istinti...i pini infimi intristiti di finti tini primi finti minimi insistiti
ripristini di timidi pini nitidi... in primis i pini incivili intirizziti dipinti frigidi intimiditi irrigiditi
inizi di figli pigri impliciti i pini tinti...indistinti... dittici...ispidi istrici, miti militi, nidi piccini piccini... ridi? dimmi di si! dimmi di si!
Io preferisco respirare...
mentre là fuori
Giovani sistemi planetari.
La giovane bionda Luna:
“ Aspettate! Mi trucco…” Ma non c’è trucco, né
inganno… solo nascite di nuovi giovani mondi
(non IMMONDI) La giovane bionda è perplessa:
“Un po’ di rimmel,un filino di rosso,rosso ,rossetto! Per Giove!”. La giovane Luna non sa di nuovi mondi senza
un filo di perle…di cipria per il plenilunio. A ritroso nel vento
e nel tempo… nel tempio del Sole Minore,fratello(forse)
di Giovane Luna. “ Possibile che non capisca?! Quella sciagurata?” Disse il Sole,
da solo in una sala
soleggiata.
Io preferisco respirare ...
E mentre
Un’altalena di nebbia
oscillava fra il pianto
e il cielo notturno…
con petali d’orgoglio
il prato rosso snelliva
il vento dai denti di luna sospesa.
se io fossi stato lì
con cuore di sabbia e monconi d’ali:
ora lo confesserei?
Io preferisco respirare.
TUTTO KUELLLLLLLLO KE
?
DIRO’ SARA’ POSIBILE CONFUTARE
(?????????????????????????????????????)
questo
rrrrrrrrrrrrracconto rrrrrrrrrrrrrumoroso
(solo un po’)
è solo un pretesto
x
una scrittura alternativa
un paradosso
(?)
un’autoironica ludica apologia
dell’ignoranza
oppure sssssssssssssssssolo
un gioco per
camminare un po’ sull’orlo
del precipizio dell’assssssssssurdo
ahhhh!
la notte grigia
dell’impossibile immaginario
!!!!!!!!!!
preferisco respirare
mentre
kashmir e massaprevi a ka di previ e in ta fuxinn-a
e
nubi
chimiche
a
basso
costo
ed io che mento al tempo
preferisco respirare
Un’altalena di nebbia
oscillava fra il pianto
e il cielo notturno…
con petali d’orgoglio
il prato rosso snelliva
il vento dai denti di luna sospesa.
se io fossi stato lì
con cuore di sabbia e monconi d’ali:
ora lo confesserei?
da Venere a picco sul cuore…
mentre la notte s’apre
in tutta la sua commozione.
qualcosa che ignoro
si aggrappa all’anima…
né dolore né gioia:
cosmica attesa…
con la lentezza di un frutto
matura
le sue profondità…
mentre affilate
le sue mani
affondano
con tutto il sangue
freddo
di cui ha bisogno
un chirurgo d’anime…
sempre restando
in equilibrio
sul papavero.
E la notte assiste
aprendosi
In tutta la sua pietà.
Stazione di provincia:
“ DO NOT CROSS THE RAILWAY LINES”
“VIETATO ATTRAVERSARE I BINARI “
tettoia grigio – cemento armato
…………………………………
disarmante l’attesa
TREMENDO il sofffffffffffffffffffffffffffffffffice PENSIERO
affilato rasoio
e spicchi di luna
SANGUINANOTTE
affondo le dita: l’anima è guanto
DELLA MANO
sinistra.
Galleggia laggiù la nave per stupore ingenuo
la nave e la noia galleggiano
la noia
la noia
la noia
la noia
la noia
la noia
la noia
la noia
La
no
ia
che scorre l’occhio stanco sull’orizzonte finito.
ermetica l’aria scende grigia dai muri
U
N
U
O
MO
laggiù
con la maglia rossa discute avvinazzato
ermetica
l’aria ristagna
schiacciata dalle nubi.
aspro gusto grumoso sangue sul labbro
di
papa
vero
in
sidioso
ecco il tuo bacio-ecco il tuo bacio
!
!
!
quasi vento di scirocco
salto
nel
vuoto
ad occhi chiusi
ecco il tuo bacio- ecco il tuo bacio
!
spade
sos
pese
a
mezzaria
burrone d’acciaio
scintillante
il tuo bacio- il tuo bacio
Kadigatty:
muove una curva a sinistra del cielo e della sera
quasi puntuale
sulle
prime
margherite.
i muri di questa bianca stanza
In calce d’anime assopite…
anch’essi ruotano elitticamente…
perché banalizzare il fulcro
nominandolo?
Clonazione di arcangelo…
Un demone assurdo
Corre sui fili:
equilibrio
precario
della
parola
Amo
Mie sottili pazzie
Quasi fantasmi…
Piccolissimi dei
Popolano prati
A perdita d’occhio.
un uccello d’avorio
cade ferito a morte:
a
memoria
d’elefante
non
si
ricordano
precedenti.
TUTTO KUELLLLLLLLO KE
?
DIRO’ SARA’ POSIBILE CONFUTARE
(?????????????????????????????????????)
questo
rrrrrrrrrrrrracconto rrrrrrrrrrrrrumoroso
(solo un po’)
è solo un pretesto
x
una scrittura alternativa
un paradosso
(?)
un’autoironica ludica apologia
dell’ignoranza
oppure sssssssssssssssssolo
un gioco
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
camminare un po’ sull’orlo
del precipizio dell’assssssssssurdo
ahhhh!
la notte grigia
dell’impossibile immaginario
!!!!!!!!!!
kashmir e massaprevi a ka di previ e in ta fuxinn-a
e
nubi
chimiche
a
basso
costo
ed io che mento al tempo
che ha l’occhio
opaco
noir black noir black
L’erba respira farfalle bianche
mentre sanguina il cielo
e l’autobus azzurro
graffia la collina umida…
il tempo gioca a scacchi con Dio
e la tua voce
è un’altra farfalla …
e un’altra…
e un’altra…
qui
dove pesante muore il passo
L’armadio laccato bianco
è nostalgia malata
della notte innevata nel plenilunio
e la luna
è sciabola sospesa
suicidio della notte
tormento di Borges
sonnifero del demiurgo
e un’altra
tua
parola
non detta
LA MORTE
non è un soggetto
è assenza
noisiamostellecheesplodonolibellulechesfioranoacquedistagninoisiamogalassiechesiallontananoinfinitiuniversicavallett efarlallelombrichimicrobielefantiroditoripiantecarnivorebucanevenoisiamopianetibuchinericreaturedelfuturo
noi
siamo presenze
essenze
la morte
solo
assenza
poesie dal 2024
Mentre la luce lotta col tempo sul mio viso
s'alterna una sottile pioggia
che la collina protegge
sette cieli si scontrano
123 colombe ordinate
fuggono bianche di coscienze estranee
le loro anime traspaiono su trecento orizzonti
altre realtà fingono l'esistenza.
Un alsfalto nero
comunica con un frammento dicielo
che s'inclina verso ovest
mentre 357 specchi
lo imitano...
Un’altalena di nebbia
oscillava fra il pianto
e il cielo notturno…
con petali d’orgoglio
il prato rosso snelliva
il vento dai denti di luna sospesa.
se io fossi stato lì
con cuore di sabbia e monconi d’ali:
ora lo confesserei?
da Venere a picco sul cuore…
mentre la notte s’apre
in tutta la sua commozione.
qualcosa che ignoro
si aggrappa all’anima…
né dolore né gioia:
cosmica attesa…
con la lentezza di un frutto
matura
le sue profondità…
mentre affilate
le sue mani
affondano
con tutto il sangue
freddo
di cui ha bisogno
un chirurgo d’anime…
sempre restando
in equilibrio
sul papavero.
E la notte assiste
aprendosi
In tutta la sua pietà.
Stazione di provincia:
“ DO NOT CROSS THE RAILWAY LINES”
“VIETATO ATTRAVERSARE I BINARI “
tettoia grigio – cemento armato
…………………………………
disarmante l’attesa
TREMENDO il sofffffffffffffffffffffffffffffffffice PENSIERO
affilato rasoio
e spicchi di luna
SANGUINANOTTE
affondo le dita: l’anima è guanto
DELLA MANO
sinistra.
Galleggia laggiù la nave per stupore ingenuo
la nave e la noia galleggiano
la noia
la noia
la noia
la noia
la noia
la noia
la noia
la noia
La
no
ia
che scorre l’occhio stanco sull’orizzonte finito.
ermetica l’aria scende grigia dai muri
U
N
U
O
MO
laggiù
con la maglia rossa discute avvinazzato
ermetica
l’aria ristagna
schiacciata dalle nubi.
aspro gusto grumoso sangue sul labbro
di
papa
vero
in
sidioso
ecco il tuo bacio-ecco il tuo bacio
!
!
!
quasi vento di scirocco
salto
nel
vuoto
ad occhi chiusi
ecco il tuo bacio- ecco il tuo bacio
!
spade
sos
pese
a
mezzaria
burrone d’acciaio
scintillante
il tuo bacio- il tuo bacio
Kadigatty:
muove una curva a sinistra del cielo e della sera
quasi puntuale
sulle
prime
margherite.
i muri di questa bianca stanza
In calce d’anime assopite…
anch’essi ruotano elitticamente…
perché banalizzare il fulcro
nominandolo?
Clonazione di arcangelo…
Un demone assurdo
Corre sui fili:
equilibrio
precario
della
parola
Amo
Mie sottili pazzie
Quasi fantasmi…
Piccolissimi dei
Popolano prati
A perdita d’occhio.
un uccello d’avorio
cade ferito a morte:
a
memoria
d’elefante
non
si
ricordano
precedenti.
TUTTO KUELLLLLLLLO KE
?
DIRO’ SARA’ POSIBILE CONFUTARE
(?????????????????????????????????????)
questo
rrrrrrrrrrrrracconto rrrrrrrrrrrrrumoroso
(solo un po’)
è solo un pretesto
x
una scrittura alternativa
un paradosso
(?)
un’autoironica ludica apologia
dell’ignoranza
oppure sssssssssssssssssolo
un gioco
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
camminare un po’ sull’orlo
del precipizio dell’assssssssssurdo
ahhhh!
la notte grigia
dell’impossibile immaginario
!!!!!!!!!!
kashmir e massaprevi a ka di previ e in ta fuxinn-a
e
nubi
chimiche
a
basso
costo
ed io che mento al tempo
che ha l’occhio
opaco
noir black noir black
L’erba respira farfalle bianche
mentre sanguina il cielo
e l’autobus azzurro
graffia la collina umida…
il tempo gioca a scacchi con Dio
e la tua voce
è un’altra farfalla …
e un’altra…
e un’altra…
qui
dove pesante muore il passo
L’armadio laccato bianco
è nostalgia malata
della notte innevata nel plenilunio
e la luna
è sciabola sospesa
suicidio della notte
tormento di Borges
sonnifero del demiurgo
e un’altra
tua
parola
non detta
LA MORTE
non è un soggetto
è assenza
noisiamostellecheesplodonolibellulechesfioranoacquedistagninoisiamogalassiechesiallontananoinfinitiuniversicavallett efarlallelombrichimicrobielefantiroditoripiantecarnivorebucanevenoisiamopianetibuchinericreaturedelfuturo
noi
siamo presenze
essenze
la morte
solo
assenza
Prendi la luna e pesti la bene:
farina verdina da notte avanzata
testardaggine del flauto magico
orsa media del cielo…
prendi la luna e baciala tutta
e mordi i capezzoli-crateri
trucca le guance di luce…
dov’è il rimmel della notte profonda?
attrezzati di stelle pungenti
squarcia cieli
cela celesti paradisi
ascolta silenzi neri…
poi prendi la luna…
La cucina è in legno chiaro
la luce del neon la raffredda un po’
sul lavandino una scodella verde chiaro
in terra briciole di pane…
poco spazio per la poesia
Astronomo in astrakan, astrofisico attratto dall’astratto,
tumefatto,ammiccante appunto, l’astrakan e il can
il can, il can che dorme e non piglia pesci…
astronomo attirato e attilato dal lato…
dal lato opposto… tutto a posto?
No! Straparlo
Ombra imprevista…
La mia:
non dovrei essere qui…
la galleria
sorseggia la luce
la morte attende
S’allunga di giorno in giorno
Di passo in passo la mia ombra
Interna
E l’accarezza
La tua mano
Ancor più eterea
Che su essa scivola
Scivola e graffia
Graffia il mio cielo notturno
Senza stelle
Notte bulimica
Spalmo di luna l’anima imburrata…spengo la notte che divora
l ‘azzurro incompleto del mare…che sorso a sorso sorseggia
l’estuario … sorso a sorso…mentre l’acqua si fa sempre più
inquieta…sulla mia seggiolina verde pallido( per mancanza di
clorofilla) stupito e perplesso brindo a Granaccia… ma a cosa non so…con gli occhi , la mente…e quel poco cuore che mi resta , bulimico, divoro tutta la notte che so contenere:
ingoio Plutone ,Giove, la Luna ,Saturno ,le Pleiadi , mentre l’aria ritaglia un poema circolare che non riconosco… anagrammo
l’atmosfera sospesa,e offeso soppeso l’atteggiamento obliquo
delle stelle… sbrano con labbra di sangue rappreso un teschio di mandorle vive… fame? Fame?! Fame nel mondo? Ah! L’appetito!? Si, a volte ho appetito… appetito… hanno clo-N.A.T.O. il paradiso (da noi U.S.A. così ) vorrei solo uscire da questo cielo notturno e bulimico ma non ha porte (alla Magritte)
questo cielo cieco … No! Grazie non bevo , non bevo petrolio,
ho smesso, dopo la guerra in Irak…sono viola le labbra del cuore
ma non per il vento di mare…millepiedi e serpenti solari si dissetano ai miei occhi…io bevo l’oscuro con logico disprezzo,
lacrime di cheving gum…anche la rugiada non avrà più lacrime
per l’erba domani mattina…domani mattina…quali angeli inventerà il mio cuore di mela?
Spalmo di luna l’anima imburrata … spengo la notte… buon appetito.
Coca cola? Coca a colazione, colabrodo per stomaci al Maalox…con azioni collaudate…date,date,date pure purghe da purgatorio…all’oratorio preghiere e ringhiere…per non cadere giù, in caso d’ascesa(il paradiso sta sempre lassù)… ah, lassù…lassù…lassù…non c’è più…oh, ting,tong,tric, trac…tic ,tac, tic, tac,tic, tac…il tempo tic,il tempo tac…il cuore è un pendolo,che pende e dipende… dipende ma non spende parole né prole…bè dipende…io ho prole e spendo parole…senza sesso né senso…nonsenso del silenzio…ssss silenzio! Per favore silenzio! Sssilenzio…
Sssilenzio…sssilenzio.
Millepiedi e serpenti solari
bevono ai miei occhi
campane di farfalle odorose:
storpi suoni
sulle ciglia del vento…
e sembra un pomeriggio
come tanti.
Una lepre lunare
a oriente di Burak
ascolta
riflesse galassie…
un dentice ricettivo
fluttua
nei dintorni di Saturno:
stelle più chiare
scoppieranno negli occhi:
I giunchi trafiggono
I sogni umidi di pianto
Del torrente notturno…
Sogni gialli di lune
Accumulate di primavera
In primavera…
E le spine mordono d’invidia
Le vesti leggere
Delle adolescenti
Sognate…
Chi sogna
I sognatori?
Quando non sarò più
e tu sarai
oltre Plutone
disperdi nella notte
il mio teschio…
qualcuno
viaggiando fra le stelle
forse mi scambierà
per una piccola luna
TUTTO TACE…ASSORDANTE RESPIRA L’ANIMA… COSMOGONIE RUOTANO INTORNO ASSETATE D’AZZURRO…IO SORSEGGIO OCEANI… APPENA…PER LO STUPORE STA IL CIELO SOSPESO…A BOCCA APERTA…
L’ANIMA-FOGLIA MUORE D’AUTUNNO? VOLO DI
CORVI! VOLO DI CORVI! E PALPITA IN ME UN CONIGLIO BIANCO… SANGUINOLENTO… L’ARCO DEL CIELO SCOCCA UNA FRECCIA…
FUORI TEMPO! E GIA’ BEVO L’OSCURO CON LOGICO DISPREZZO… MENTRE L’AUTUNNO
MI VESTE DI SUGHERO… E UN TUONO MI MOSTRA I SUOI OCCHI FREDDI: SPILLI IN TERRA!… TUTTO TACE…ASSORDANTE RESPIRA L’ANIMA… SI RIFLETTE LA VIA LATTEA SUL PALMO DEL FAUNO…
L’ARCOBALENO SINTETICO SI SPEGNE
SUL FIANCO DESTRO DEL DIO MAGGIORE…
E BACIA IN APNEA LA DEA BLU CHE AFFONDA… TUTTO TACE… ASSORDANTE RESPIRA L’ANIMA… TUTTO TACE… TUTTO TACE… TUTTO TACE.
TERRA!
“Terra?… Terra… Terra! Terra!”
Sembra giungere dalla Santa Maria…
ma non è l’America, è Maria Carla Rossi!
Fuori il vento con superba incoscienza
semina consonanti fra i castagni selvatici…
mentre qui la terra lievita in vasi arcaici, in
nuove primitive forme.
Ventitre gradi d’arcobaleno lesso…teatralità
di una farfalla blu…
e si struccano i fiori della sera :
lacrime verdi…
mentre la luna si sdraia sui monti:
non ha parole.
Taci fiore!
La notte è serena ma non ti ascolta…
cadono stelle…
è facile tacere,
la notte sa.
Poi la notte stinge…
E l’alba nella scatola stupisce stelle.
I pini tristi intrisi d’infiniti primi istinti…
e si espande un pensiero verde;
voci che mormorano un mare:
voli lievi di uccelli lavati;
poi un argomento d’ombra si staglia nella stanza:
la terra evoca e invoca
muschi intatti.
Scrosci…catarri cerebrali, crateri e crostacei nel cranio…scrosci: e scivolo via…
scivoloso scempio. Cruenti croci e crisantemi …e salto oltre il cimitero, di tomba
in pompa(non funebre) …salto scaltro ,(ma non troppo alto), salto in lungo (abito da sera),
questa sera catarri cerebrali… crateri e crostacei nel cranio…
ma scivoloso scivolo via…
scivolo via…
scivolo via…
ssssscivolo via…
per assaporare le notti insonni del gatto polittico…
scatto dell’occhio…
all’occhio!
all’occhio!
La luna scatta dal cimitero dei poveri, a sinistra della scaltra civetta…
Un po’ superstiziosa…
E superstite imprevista…
Imperiale!
Lungo il viale la voce del bosco
Nascosto
Per paura della notte…
Alberi semoventi, più di venti, meno di trenta …
Cruenta catastrofe
Catarro della crosta terrestre…
Scivoloso scivolo via…
Scivolo via…
Scivolo via…
Scempi sciolti.
:
un microfulmine sull’indice.
Sette cieli uno sull’atro,
sei giochi infantili,
cinque pipistrelli blu,
quattro gatti grigi,
tre denti di pescecane,
due cigni nervosi…
un solo mistero: l’anima fragile.
Frammenti di fermenti
Farneticando fremono per frenare
Fragili orgasmi…
Fantasmi smaliziati che sviliscono
Sviscerando scempi e scenari:
sensazioni…solo disciolte scie…
scialbe albe.
Scrofe schermate…scremare escrementi di scorpioni sordi…
Crampi al cranio, cronache:
è sensato solo il senso del fiume….
Silenzi…silenzi…silenzi.
Armadi bianchi, banchi di nebbia
Tibie nella nebbia bianca
Scheletri da armadio…
Amando la radio, scheletri antenna…
Antenati antennati:
vertigine
per la parola inspiegabile.
I pini tristi
Intrisi d’infiniti
Primi intinti
Pensieri tremendi sorvolano Marte
Martedì..un martedì di carnevale freddo e freddoloso doloso
Lo so, lo so! Non sarà senza stelle
Il cielo che trema e trama ma non ama…
Pensieri satelliti dunque comunque
Cinque sei sette!
Tutti con grandi tette a torso nudo sorvolano Marte
Tremuli e tremendi…
Tepori sperduti nel gelo…
Geloso?
Forse un po’ ma fra un po’ prendo il volo.
Scrosci…catarri cerebrali, crateri e crostacei nel cranio…scrosci: e scivolo via…
scivoloso scempio. Cruenti croci e crisantemi …e salto oltre il cimitero, di tomba
in pompa(non funebre) …salto scaltro ,(ma non troppo alto), salto in lungo (abito da sera),
questa sera catarri cerebrali… crateri e crostacei nel cranio…
ma scivoloso scivolo via…
scivolo via…
scivolo via…
ssssscivolo via…
Dalla Rocca dei Corvi spicco un volo planante sulle labbra del
vento di tramontana da qui i germogli sono passioni inespresse
che respirano il vento d’aprile in quest’alba impacciata: l’arte è
una forma di stupore! Laggiù nella fragilità del sole del mattino quasi
saggio, del fumo sale… ancora muto. Suoni muschiati scivolano
dalle labbra…arcaici e inutili ; dipingo di giallo la mia farfalla più
notturna . L’erba è un poema lentissimo… tredici voci s’impigliano
nell’alba : è fragile il cielo del mio angelo estetico…una lumaca rallenta il tempo …con cautela…Ca di praevi : un passero mima se stesso
contro il cielo mentre il vento con superba incoscienza semina consonanti
tra i castagni selvatici: le ragnatele tremano… gli alberi disegnano:
inchiostro d’ombra. Afferro le dimensioni della controllata pazzia…
una nuvola fra labbra e narici: una parola fugge. Gioie assottigliate:
le onde disegnate sulle pupille… due ciminiere bianche e rosse:
bandiere di verticale cemento, l’autostrada insidia la periferia, un
aereo divide in due il cielo… l’anima fragile e appena opaca sul palmo della mano…un microfulmine sull’indice.
Giovani sistemi planetari.
La giovane bionda Luna:
“ Aspettate! Mi trucco…” Ma non c’è trucco, né
inganno… solo nascite di nuovi giovani mondi
(non IMMONDI) La giovane bionda è perplessa:
“Un po’ di rimmel,un filino di rosso,rosso ,rossetto! Per Giove!”. La giovane Luna non sa di nuovi mondi senza
un filo di perle…di cipria per il plenilunio. A ritroso nel vento
e nel tempo… nel tempio del Sole Minore,fratello(forse)
di Giovane Luna. “ Possibile che non capisca?! Quella sciagurata?” Disse il Sole,
da solo in una sala
soleggiata.
Bruno Cassaglia
L’anima fragile e appena opaca sul palmo della mano:
un microfulmine sull’indice.
Sette cieli uno sull’atro,
sei giochi infantili,
cinque pipistrelli blu,
quattro gatti grigi,
tre denti di pescecane,
due cigni nervosi…
un solo mistero: l’anima fragile.
Frammenti di fermenti
Farneticando fremono per frenare
Fragili orgasmi…
Fantasmi smaliziati che sviliscono
Sviscerando scempi e scenari:
sensazioni…solo disciolte scie…
scialbe albe.
Scrofe schermate…scremare escrementi di scorpioni sordi…
Crampi al cranio, cronache:
è sensato solo il senso del fiume….
Silenzi…silenzi…silenzi.
Armadi bianchi, banchi di nebbia
Tibie nella nebbia bianca
Scheletri da armadio…
Amando la radio, scheletri antenna…
Antenati antennati:
vertigine
per la parola inspiegabile.
Pensieri tremendi sorvolano Marte
Martedì..un martedì di carnevale freddo e freddoloso doloso
Lo so, lo so! Non sarà senza stelle
Il cielo che trema e trama ma non ama…
Pensieri satelliti dunque comunque
Cinque sei sette!
Tutti con grandi tette a torso nudo sorvolano Marte
Tremuli e tremendi…
Tepori sperduti nel gelo…
Geloso?
Forse un po’ ma fra un po’ prendo il volo.
Trema come un bacio
Fermato sul labbro del vento
Nella strettoia del freddo…
Mentre la poesia
Trafigge l’occhio ingenuo
Tra la nube e l’ombra.
Si srotola il gatto
In brevi ansie…
Il sole solletica
Il letto in metamorfosi:
Un campo di stupore?!
Dov’è la ragazza arancio?
Le mie narici nel ventre del vento
Astronomico-notturno
Flessibili le lune nel quadrante del cielo:
gioco circolare
concavo convesso…
confesso un primitivo stupore:
io piango!
Questo straccio di notte
Ancora muta…
Ancora muta?
D’istinto il cielo
Inclina verso est
Dove scivolano cosmo-agonie
E il mio ventre di vento…
Io divento di vento.
Divina ipnosi:
più di un cielo
dal cilindro…
conigli bianchi
Viola le labbra
del cuore…
non per il vento
di mare
La sera
Con occhi grigi…
Cuori quasi azzurri:
rugiada
imita il pianto
Millepiedi e serpenti solari
Devono ai miei occhi…
Campane di farfalle odorose:
storpi suoni
sulle ciglia del vento…
e sembra un pomeriggio
come tanti.
Pane in festa
Fra le mani blu…
D’inchiostro:
un poeta
in piedi
s’un frammento
di cosmo
pane in festa
fra le mani blu
I giunchi trafiggono i sogni umidi di pianto
Del torrente notturno…
Sogni gialli lune accumulate
Di primavera in primavera…
E le spine mordono d’invidia
Le vesti leggere delle adolescenti
Sognate…
Chi sogna i sognatori?
Quanti voli in poesia
in quella saletta in penombra
oltre il banco del bar
fra il fumo caldo del cioccolato…
Guido!
Ancor oggi matto come allora
mi strapiombo col cuore
giù da Mombarcaro…
come quando c’eri tu…
giù… giù…giù…
fino a cercare il mare
che da lassù ci mancava un po’.
Ora mi manchi tu…
Guido…
fratello maggiore.
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it would be a surprise if Bruno didn't make a surprise.
😀✨
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