BONGIANI OPHEN ART MUSEUM, SALA 20 – GUGLIEMO ACHILLE CAVELLINI, Italy

 

Bongiani Ophen Art Museum

 MUSEO VIRTUALE DI ARTE CONTEMPORANEA

45 sale per una Collezione Virtuale No-Profit di Arte Contemporanea

 

 

Sala 20 – Gugliemo Achille Cavellini (Gac)

http://www.collezionebongianiartmuseum.it/sala.php?id=20

 

 

 

Biografia di Guglielmo Achille Cavellini

GAC è stato un famoso studioso e collezionista dell'arte astratta europea. Dalla metà degli Anni '40 esordisce con disegni e ritratti. I '60, li dedica invece alla sperimentazione: alcuni esempi del suo lavoro sono spesso legati a citazioni, vere e proprie elaborazioni di celebri opere che ne fanno un autentico attore nella messa in scena dell'arte. GAC mette in pratica la sua teoria dell'Autostoricizzazione: il fare da sè nel costruirsi attorno l'alone del successo, mettendo in disparte i processi canonici che il sistema utilizza a tale scopo. Non è un atto di megalomane autorappresentazione, bensì l'innescarsi di una procedura alternativa: una rivoluzione all'interno della comunicazione artistica. Andy Warhol si mette a ritrarre Cavellini, e il geniaccio GAC rende omaggio a Andy con il francobollo "Le Marilyn di Warhol" (1984). L’utilizzo dei materiali di recupero (negli oggetti assemblati, negli intarsi in legno, nei carboni), è lo strumento del suo operare. Nascono i Teatrini e i  francobolli d’artista attraverso i quali viene reso omaggio ai geni della pittura: Picasso, Lèger, Matisse, Braque...

 

 

 

 

Guglielmo Achille Cavellini   (o GAC, come si firmava) è stato un personaggio multiforme e geniale che per circa un cinquantennio ha vissuto, come fosse un arbitro speciale, l’arte contemporanea, dal secondo dopoguerra fino al 1990, anno della sua morte.  Sta forse qui il cardine per capirlo. Non è stato un artista come tanti altri, con la sua piccola o grande innovazione. Non è stata una questione di stile la sua, ma una specie di giudizio illuminato che ha ricondotto giustamente all’individuo ed al suo pensiero i balbettii di un sistema che si stava sbriciolando in mille rivoli di potere dove l’arte e l’artista rischiavano di rimanere nell’ombra. Non è poco si dirà, eppure sembra che tutto ciò ancora ai più non sia chiaro. La storia ha inizio sul finire degli anni quaranta quando GAC, messi da parte i suoi primi tentativi espressivi, scopre una nuova arte europea che, chiamandosi astratta, coniuga un fronte nuovo della pittura. Ne diviene uno dei maggiori collezionisti, se ne innamora come pittore e offre il suo primo giudizio all’arte. Per molti sembra che il suo valore termini qui, ma invece quella non fu altro che la scintilla iniziale, un modo per mettere in piedi un’idea dell’arte come scelta individuale che è stata l’elemento conduttore della sua esistenza d’artista. Nel 1960 ha ripreso il lavoro con forza, dapprima sul versante dell’astrattismo pittorico che tanta parte aveva avuto nei suoi interessi del decennio precedente, ma con un gesto, un segno nuovi che appaiono ora come anticipatori del suo lavoro sulla scrittura che prenderà corpo più tardi. La sperimentazione continua e nel 1965 sforna un gruppo di lavori che sono un’ulteriore tappa verso un uso diversificato dei materiali. Recupera dal quotidiano oggetti, soprattutto giocattoli, soldatini, lamette da barba ecc. che uniti a materiali di discarica vanno a formare una sorta di teatrino carico di memoria e anche di denuncia sociale. E’ quindi la volta delle cassette che contengono opere distrutte (1966-1968) in cui ingabbia i suoi tentativi di lavoro precedente ed anche, e qui appare per la prima volta l’elemento citazione-appropriazione, opere di artisti di cui stima maggiormente il lavoro. Citazione - appropriazione che prende corpo più chiaramente (1967-1968) con opere formate da intarsi in legno dipinto in cui gioca con i personaggi della storia dell’arte, ed anche con i primi francobolli, dando il via ad una ricognizione sulla celebrazione che sarà poi sempre presente nel suo lavoro. Nei carboni (1968-1971), che per un certo periodo sono stati un vero e proprio simbolo del suo lavoro, dove bruciare significa creare il nuovo purificandosi, coniuga più apertamente i concetti appena accennati nei lavori precedenti, dalla pittura all’oggetto, dalla citazione all’appropriazione fino a far assumere a certe icone la valenza di opera propria, usando opere di altri autori oppure l’immagine dell’Italia in innumerevoli situazioni e contesti.  Nel 1970 produce una serie di opere, intitolate Proposte, in cui l’azzardo di appropriazione iconoclasta lo porta a sezionare tele di altri autori di importante valore storico ed artistico. Il gioco e l’ironia prendono ancora più spazio lasciando posto anche al dubbio che ci si trovi di fronte ad un gesto estremo e lesionista (era sì o no Cavellini in tempi passati un famoso collezionista?).  Nel 1971 c’è una svolta cruciale nel suo lavoro: decide di rivolgere attenzione unicamente a se stesso per segnalare la deformazione di un sistema permeato da invidie e chiusure invalicabili. Conia il termine Autostoricizzazione, che fu una vera e propria puntualizzazione, un modo per mettere in pratica il suo giudizio. Il termine può sembrare a prima vista un escamotage brillante e narcisista per mettersi in mostra, ma è tanto forte l’idea da intrufolarsi nel sistema dell’arte e straripare nei suoi gangli più vitali mettendone in luce ogni contraddizione. Le sue Mostre a domicilio furono una specie di vessillo per tanti giovani artisti con cui ebbe un fitto scambio di arte postale, tanto da creare uno degli archivi-museo tra i più cospicui ed interessanti di questo tipo di opere provenienti da ogni parte del mondo. Museo che egli, a più riprese, disse di considerare “la sua opera più importante”.  Produce quindi i manifesti che innumerevoli musei di tutto il mondo dovranno usare per celebrare il suo centenario, abbinando al suo nome la sigla 1914-2014.  A questo punto la fantasia dell’artista, liberata da ogni pudore verso l’autocelebrazione, si scatena. Nei francobolli entra lui con la sua mimica votata allo sberleffo. Scrive una Pagina dell’Enciclopedia partendo da una semplice cronaca autobiografica fino a sfociare in una vera e propria iperbole del culto della personalità. La sua scrittura diviene quindi una cifra pittorica usata con maniacale insistenza su tutti i supporti possibili: colonne, manichini, tele e drappi di dimensioni enormi.  E’ questa la realtà che vede Cavellini come autentico innovatore, ed anticipatore anche negli aspetti di una nuova comunicazione nell’arte, scavalcando i canonici rapporti che sembrano una base inscalfibile del sistema, dando una risposta concreta e carica di vitalità al suo messaggio di provocante giudice del territorio dell’arte.

 Visita:

http://www.museokendamy.com/gac04.html 




 

GUGLIELMO ACHILLE CAVELLINI

 (Brescia 1914 - 1990)

 Un artista globale nel rapporto tra arte e vita

Guglielmo Achille Cavellini si è rivelato personaggio multiforme e geniale. Ha vissuto l'arte contemporanea dal secondo dopoguerra al 1990, anno della sua morte, come fosse un arbitro speciale. Risiede forse qui il cardine per comprenderlo a fondo. Non é stato un artista come tanti altri, con la sua piccola o grande innovazione. Non é stata una questione di stile la sua, ma una specie di giudizio illuminato che ha ricondotto giustamente all'individuo e al suo pensiero i balbettii di un sistema che si stava sbriciolando in mille rivoli di potere dove l'arte e l'artista rischiavano di rimanere relegati nell'ombra. Non è poco, si dirà. Eppure sembra che tutto ciò non sia ancora chiaro, ai più. Lo fu invece per Jean Dubuffet che nel 1978 così gli scrisse: "...Abbiamo creduto innocentemente che la capacità producesse il merito e che dal merito derivasse la gloria. Abbiamo via via scoperto che ciò non accade... Ridiamo ora attraverso di Lei dei nostri precedenti errori...".   

 

 

 

 

 

PARTECIPA ALLA RACCOLTA DI MAIL ART E ARTE POSTALE DEL  BONGIANI MUSEUM 

Scad 30 settembre (1 fase dei lavori)

 

Visit:  http://www.collezionebongianiartmuseum.it/contemporary_graphics.php

 

 http://www.collezionebongianiartmuseum.it/collezione_grafica.php

 

 

 

Estratto dalla catalogazione delle opere della Collezione  Bongiani

 

OPERE   PRESENTI IN  CATALOGO:

 ROOM / SALA 1      - CP101 - Paolo Scirpa, - CP1 - Anna Boschi, - CP196 - Edwin Varney, - CP36 - Bruno Cassaglia, - CP28 - Marilyn  Dammann, - CP4 - Mariano Filippetta, - CP37 - Bruno Cassaglia, - CP103 - Pierpaolo  Limongelli, - CP107 - Clemente Padin, -  CP29 - Ruggero  Maggi, - CP48 - Vincenzo  Nucci, - CP106 - Giovanni  Bonanno, CP249 - Marcello Diotallevi,  CP269 - Antonella Sassanelli,

 

ROOM / SALA 2      - CP 102 - Michalis  Koesavis, - CP2 - Lia  Drei, - CP3 - Serge Segay, - CP7 - Clemente Padin, - CP6 - Ruggero Maggi,  - CP250 -  Ryosuke  Cohen,  CP251 - Clemente Padin, CP260 - Anna Boschi, CP261 - Anna Boschi,   CP262 - Anna Boschi,

 

ROOM / SALA 3      - CP108 - Vittorio  Baccelli, - CP 104 – Lancillotto  Bellini, -  CP136 - Clemente Padin, - CP109 - Cheryl  Penn, - CP31 - Bruno Cassaglia, - CP141 - Samuel   Montelvetti, - CP21 - Emilio  Morandi, - CP224 - Claudio Romeo, CP253 -Fulgor C. Silvi,  CP254 -Fulgor C. Silvi,   CP255 -Fulgor C. Silvi, CP255 -Fulgor C. Silvi,   CP256 -Fulgor C. Silvi, CP252 -Fulgor C. Silvi, CP257 - Giovanni  Bonanno, CP258 - Giovanni  Bonanno, CP259 - Giovanni  Bonanno,

 

ROOM / SALA 4       - CP 117 – Giovanni  Bonanno, - CP 110 – Giovanni  Bonanno, - CP5 - Ruggero Maggi, - CP39 - Pascal  Lenoir,  CP236 - Oronzo  Liuzzi, CP237 -  Walter Rovere,  CP263 - Fulgor C. Silvi, CP264 - Fulgor C. Silvi,  CP265 - Fulgor C. Silvi,  CP266 - Fulgor C. Silvi,  CP267 - Fulgor C. Silvi,

 

ROOM / SALA  5      - CP 111 – Bruno  Cassaglia, - CP 128 – Guido Capuano, - C P 119 – Mauro  Ceselli,  - CP 245,  - Anna Boschi, - CP 246 - Anna Boschi, -  CP 239 - Antonio De Marchi Gherini,  CP 240 - Antonio De Marchi Gherini, CP 241 - Antonio De Marchi Gherini, CP 242 - Antonio De Marchi Gherini, CP 243 - Antonio De Marchi Gherini, CP 244 - Antonio De Marchi Gherini,

 

ROOM / SALA 6       -  C P 124  - Cheryl  Penn, - CP 133 - Pascal Lenoir, - CP47 - Shinon Nodera, - CP139 - Clemente  Padin,   - CP12 - Katie M.  Myers, - CP9 -  Borislav  Pasbalj, CP271 - Ptrzia Tictac,  CP272 - Ptrzia Tictac,

 

ROOM / SALA 7       - CP15 - Picasso Gaglione, - CP16 - Ryosuke Cohen, - CP34 - Bruno Cassaglia, - CP122 - Ruggero  Maggi, CP247 - Giovanni Bonanno, CP268 - Paola  Baldassini,

 

ROOM / SALA 8      - CP43 - Ryosuke  Cohen, - CP44 - Ryosuke  Cohen, - CP22 - Makarona Tatyana, - CP10 - Marilyn  Dammann,

 

ROOM / SALA 9      - CP40 - Ryosuke  Cohen,

 

ROOM / SALA 10      - CP41 - Ryosuke  Cohen, - CP19 - Emilio  Morandi, - CP13 - Claudio Jaccarino, - CP11 - Nenad  Bogdanovic, - CP106 - Giovanni  Bonanno,  - CP270 - Mariano  Bellarosa, 

 

ROOM / SALA 11     - CP42 - Ryosuke  Cohen, - CP25 - Andrea Sozzi, - CP46 - Claudio Romeo,  CP228 - Bruno  Pierozzi

 

ROOM / SALA 12      - CP45 - Ryosuke  Cohen, - CP24 - Lancillotto  Bellini, - CP14 - Claudio Jaccarino, - CP153 - Bruno Cassaglia, - CP183 - Serse  Luigetti,

 

ROOM / SALA 13     - CP38 - Bruno Cassaglia, - CP156 - Antonio  Sassu, - CP130 - Walter  Pennacchi,

 

ROOM / SALA 14     - CP33 - Bruno Cassaglia, - CP20 - Emilio  Morandi,

 

ROOM / SALA 15      - CP32 - Bruno Cassaglia, - CP17 - Emilio Morandi, 

 

ROOM / SALA 16       - CP35 - Bruno Cassaglia, - CP142 - Clemente  Padin, - CP27 - Claudio  Romeo, - CP30 - Lancillotto  Bellini,

 

ROOM / SALA 17    -  CP23 -  Ruggero  Maggi, - CP26 - Daniel  Daligand, - CP144 - Clemente  Padin,

 

ROOM / SALA 18     - CP8 - Clemente Padin, - CP18 - Serse  Luigetti, CP143 - Antonio Sassu,

 

ROOM / SALA 19     - CP 150  - Raffaella  Formenti, - CP121 – Jos Manuel  Figuiredo,

 

ROOM / SALA 20     - CP 184 – Antonio  Leale, - CP126 - Lancillotto  Bellini, - CP202 - Piero  Viti,

 

ROOM / SALA 21     - CP 123 – Pierpaolo  Limongelli, -  CP 168 - Serse  Luigetti,  CP 170 - Serse  Luigetti, - CP 171 - Serse  Luigetti, - CP 172 - Serse  Luigetti,  - CP 173 - Serse  Luigetti, - CP 175 - Serse  Luigetti, - CP 176 - Serse  Luigetti, - CP 178 - Serse  Luigetti,  CP 180 - Serse  Luigetti, - CP 181 - Serse  Luigetti, - CP 182 - Serse  Luigetti, - CP 183 - Serse  Luigetti, -  CP 199 - Serse  Luigetti,  - CP 145 - Serse  Luigetti,

 

ROOM / SALA 22     - CP 113 – Ruggero  Maggi, - CP 198 – Ruggero  Maggi, - CP 174 - Ruggero  Maggi, - CP 192 - Ruggero  Maggi, - CP 190 - Ruggero  Maggi, - CP 193 - Ruggero  Maggi, - CP 197 - Ruggero  Maggi, - CP 169 - Ruggero  Maggi, - CP 113 - Ruggero  Maggi, - CP 167 - Ruggero  Maggi,

ROOM / SALA  23     - CP164 – Samuel  Montalvetti, - CP195 – Samuel  Montalvetti, - CP105 - Giovanni  Bonanno, - CP203 - Giovanni  Bonanno,

 

ROOM / SALA  24    - CP114 - Giovanni  Bonanno, - CP205 - Giovanni  Bonanno,

 

ROOM / SALA  25    - CP194 - Giovanni  Bonanno, - CP125 - Giovanni  Bonanno,

 

ROOM / SALA  26     - CP116 - Giovanni  Bonanno, - CP118 - Rosa  Biagi,

 

ROOM / SALA  27     - CP201 - Vittorio  Baccelli, - CP129 - Vittorio  Baccelli, - CP163 - Rosa  Biagi,  - CP248 - Roland Halbritter, -

 

ROOM / SALA  28     - CP 155 – Walter  Pennacchi,  4 lavori - (Serie:  679/1000 - 680/1000 - 681/1000 - 682/1000), - CP 165 - Clemente Padin,

 

ROOM / SALA  29     - CP137 - Vittorio  Baccelli, - CP138 - Vittorio  Baccelli, - CP158 - Vittorio  Baccelli,

 

ROOM / SALA  30      - CP159 - Vittorio  Baccelli, - CP160 - Vittorio  Baccelli, - CP204 - Ruggero  Maggi,

 

ROOM / SALA  31      - CP206 - A.  Zhurba,

 

ROOM / SALA  32      - CP 135 – Josh  Ronsen, - C P 132 – Claudio  Romeo, - CP161 - Vittorio Baccelli,

 

ROOM / SALA  33      - CP166 – Renato  Sclaunich, - CP 177 - Renato  Sclaunich, - CP 179 - Renato  Sclaunich, - CP 185 - Renato  Sclaunich, -  CP 186 - Renato  Sclaunich, - CP 187 - Renato  Sclaunich, - CP 197 - Renato  Sclaunich,

 

ROOM / SALA  34      - CP 162 – Gruppo  Sinestetico, - CP 134 – Gruppo  Sinestetico, - C P 112 – Valery  Shimanovsky,

 

ROOM / SALA  35     - CP115 -  Antonio  Tateo, - CP140 - Lancillotto  Bellini,

 

 

ROOM / SALA  36     - CP146 - Vittorio Baccelli, - CP199 - Alfio  Fiorentino,

 

ROOM / SALA  37    -  C P151 - Guido  Capuano, - CP131 - Sergio Della Giustizia,

 

ROOM / SALA  38     - CP147 - Bruno  Cassaglia, - CP148 - Bruno  Cassaglia,

 

ROOM / SALA 39       - CP207 - M. Elena Danelli, 

 

ROOM / SALA 40     - CP149 - Bruno  Cassaglia,

 

ROOM / SALA 41    - CP152 - Gianni Donaudi, - CP200 - Marcello  Diotallevi,

 

ROOM / SALA 42     - CP157 - Gianni  Donaudi,

 

ROOM / SALA 43     - CP 120 – Yoshiko  Yamamoto,

 

ROOM / SALA 44      - CP200 - Grazia Barbi,

 

ROOM / SALA 45      - CP127 - Ottmar  Bergmann,

 

 

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Tags: Achille, Archivio, Art, Arte, Bonanno, Bongiani, Cavellini, Gac, Giovanni, Guglielmo, More…Italia, Mail, Museum, Ophen, Virtuale, moderna

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