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Comment by Solimini Renata on July 20, 2015 at 9:06am

800 si conclude con lo scoppio della I Guerra Mondiale, il nuovo secolo fino ad allora si svolgeva come un lento scorrere del secolo precedente.
Anche l'arte subisce il cambiamento, l'artista assume un ruolo critico sempre più svincolato dalla ristretta elité dei committenti, addirittura diventa cantore della guerra facendone propaganda.
L'arte non è fatta per salire sul carro del vincitore, arte e pace sono una sola cosa, la guerra porta cieca distruzione e azzera la civiltà e la cultura, diviene così celebrativa, lasciando spazio al realismo e si delinea spesso come mezzo di denuncia straordinariamente efficace. Ricordare il centenario della I prima guerra mondiale significa soprattutto prendere atto di un cambiamento a 360 gradi che ha investito tutta la società europea cambiandola, e gli stati non sono più come prima in una qualche maniera si sono evoluti.
Il cambiamento geopolitico è tangibile, soldati piemontesi e siciliani si sono trovati a combattere la stessa guerra fianco a fianco.
L’arte ha il dono di poter parlare un linguaggio universale che supera ogni tipo di barriera e pacifica gli animi perché è espressione delle più nobili qualità umane e si sviluppa nella pace, contribuendo alla pace. Dalla musica alle arti visive, ogni forma d’arte nobilita l’uomo e lo allontana dagli istinti più animaleschi. Lo porta alla contemplazione della bellezza e del mistero della vita e lo aiuta a comprendere la meraviglia della vita, un miracolo che non ha prezzo e che va difeso e protetto con la pace. Essa ha il compito di diffondere una mentalità di pace. Laddove si soffoca la vita, viene meno anche l’arte in tutte le sue manifestazioni ecco perché arte e pace sono strettamente legate, intimamente connesse.
Indubbiamente il mondo in questi cento anni è cambiato in maniera radicale e spesso l’idea di guerra, al contrario di ciò che accadeva un tempo, si confronta con la mancanza di ideali, la mancanza di un nemico definito e spesso nella totale mancanza di regole. La guerra rivela oggi ancora meglio tutta la sofferenza ed il male che accomuna le generazioni precedenti e la nostra ed è importante non dimenticare per non cadere nella barbarie totale.
La guerra, l’ingiustizia, richiama la realtà, il dramma dell'umanità, distruggendo e deformando l'estetica per una ricostruzione che riparta dalla ragione, secondo nuove chiavi di lettura e composizione.
Pensiamo per esempio a Guernica di Pablo Picasso, dove lo strazio e la distruzione della guerra sono rappresentate in un doloroso frantumarsi o l’urlo di Edward Munch, dove la disperazione diviene energia deformante.
I giovani hanno bisogno di riflettere e conoscere cosa significa la guerra e quali sono state le sofferenze delle generazioni precedenti perché purtroppo il rischio di credere di conoscere è l’insidia più pericolosa della realtà virtuale che le nuove generazioni spesso conoscono come realtà predominante nella loro esperienza esistenziale.
Nonostante questo, a distanza di un secolo, tante guerre dimostrano che spesso il movente economico calpesta tutto, si pone al di sopra della ragionevolezza, dell'umanità, al di sopra della ricchezza dell’arte. Affrontare nel 2015 il tema della guerra non è fare una commemorazione di qualcosa di lontano e non più attuale, la pace è ancora e sempre un bene minacciato.L’arte è anche un mezzo privilegiato per raccontare la storia, per rendere presente il passato e portarlo nel futuro. La storia attraverso l’arte diventa antidoto alla follia. L’arte come veicolo, espressione del sapere di generazione in generazione, si rivela come vaccino contro la stupida furia distruttrice.
Cento anni di storia e di guerre sembrano non contare niente, ma l’arte si rivela comunque sempre l’espressione più alta e nobile per riaffermare l’umanità, la ragione, i valori, la vita.
La mostra è organizzata da Tiziana Todi in collaborazione con l’Associazione Culturale Internazionale Diletta Vittoria di Roma, con MailArtMeetingArchives di Anna Boschi di Bologna, Daniele Brandani - boraArte - Bologna.con l’Associazione Culturale E.ART di Civitanova Marche, con il Comune di Sant’Oreste, con la Proloco di Sant’Oreste.
La mostra delle opere sarà inaugurata il 12 ottobre 2015 alle ore 10,00 presso il cinquecentesco Palazzo Caccia-Canali, attribuito a Vignola e oggetto della campagna del FAI per la tutela del patrimonio culturale e ambientale – anno 2011, - Museo Naturalistico del Monte Soratte - e proseguirà fino al 15 novembre 2015.
Grazie a tutti i partecipanti.
L’ARTISTA NON DEVE VERSARE NESSUNA QUOTA DI PARTECIPAZIONE
SCADENZA 20 Settembre 2015

L’iniziativa prevede la realizzazione di un’immagine - in tecnica libera, su supporto di carta o cartone con:
- Dimensione UNI A4 (cm. 29,7 x 21,1);
- Destinatario BIBLIOTECA COMUNALE - Piazza Cavalieri Caccia - 00060 Sant’Oreste - Roma;
-Inserire nella busta i propri dati anagrafici, i recapiti, ed eventualmente una breve biografia e alcuni riferimenti artistici.
Le opere realizzate verranno conservate come patrimonio del Comune di Sant’Oreste e successivamente potranno essere esposte in Gallerie d’Arte, Musei e ovunque sarà richiesto per diffondere questo tipo di forma d’arte e per promuovere gli artisti.

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